Da grande

L’atteso sbarco di Alessandro Cattelan su Rai 1 non convince pienamente. Interviste, musiche, balletti e sketch con i numerosi ospiti: l’ex conduttore di X Factor mette insieme tutti gli elementi del suo repertorio, svecchiando i prodotti della 1^ rete nazionale. Una cattiva gestione dei ritmi e dei tempi rappresentano le principali lacune. Siparietti, come la caricatura de “I soliti ignoti”, appaiono lunghi e noiosi. Negativa la gestione di alcuni ospiti, uno su tutti Paolo Bonolis.
L’arma in più del conduttore piemontese però sta negli argomenti trattati: lo spassoso e continuo rimando al suo ruolo di papà sfocia in momenti toccanti, divertenti ed educativi. Perfetto il monologo finale in cui, replicando alle critiche ricevute, affronta il tema del bullismo: raccontando un episodio che ha coinvolto la figlia, invita a ignorare i bulli e sprona le vittime a continuare a coltivare i loro sogni.
Significativo anche il duetto con Serena Rossi, in cui i due hanno raccontato in musica uno spaccato di vita familiare: il momento in cui i genitori si “rompono le scatole” di stare dietro a tutti i desideri dei figli. L’utilizzo della parolaccia, puntualmente bippata, rientra nello schema narrativo: lo spazio infatti è dedicato ai genitori, visto anche l’orario di messa in onda, e viene percepito come un grande sfogo collettivo e un “nonostante tutto vale la pena”.
Gli ascolti non lo avranno premiato, ma Alessandro Cattelan ha avuto il merito di portare avanti le sue idee, senza paura, offrendo agli italiani due prime serate ricche di divertimento e spunti di riflessione.