Come foglie al vento

“Come foglie al vento, sbattuti di qua e di là, senza sapere cosa fare e perché”: così si sentivano i genitori di Riccardo Calimani, che si sposarono velocemente nel 1943 per poi lasciare immediatamente Venezia, quando i nazisti stavano occupando la città.
Ed è proprio Calimani a narrare la sua storia e quella della comunità ebraica di Venezia, una delle più antiche d’Europa. Lo scrittore e storico dell’ebraismo si racconta e racconta fatti significativi a due ragazzi in gita scolastica che, dopo essersi persi, si ritrovano a vagare per la città e si imbattono in due pietre d’inciampo.
La durata di undici minuti, che potrebbe sembrare breve, in verità riesce a comunicare perfettamente non solo la storia, ma anche la finalità del programma che pone l’attenzione su alcuni concetti importanti, evidenziati anche graficamente con parole in sovraimpressione: il rapporto fra razza e razzismo; il duplice valore della memoria, ossia quello di onorare le vittime e quello di prestare attenzione a fare in modo che quanto accaduto non si ripeta; la discriminazione che “è facile da mettere in atto ed è difficile da cancellare”.
Il programma ha ottenuto il patrocinio dell’UCEI (Unione delle comunità ebraiche italiane) e unisce fiction, informazione e animazione. È un evento speciale che Rai Ragazzi, come fa da qualche tempo, propone in occasione della Giornata della Memoria.
Un viaggio di due ragazzi e una guida speciale nella città di Venezia, un viaggio in una delle pagine più difficili della nostra storia di cui tutti, e in particolar modo i giovani, devono fare memoria.