Che fine ha fatto Baby Jane?

Con un nuovo programma in due puntate, Franca Leosini torna in prima serata per raccontare, da un’altra prospettiva, vicende criminose accadute in un passato lontano. Il disegno di “Storie maledette” resta il modello di riferimento: la giornalista ricostruisce un caso di cronaca nera e davanti a sé ha il responsabile (materiale o morale) dell’accaduto, in base a quanto stabilito dalla giustizia italiana.
L’intento della trasmissione è indagare sul “poi”, capire cioè che ne è stato della vita di colui o colei che ha espiato, con una lunga detenzione, la colpa di un omicidio. Si vuole quindi raccontare al pubblico qual è stata l’esperienza dietro le sbarre e cosa è accaduto una volta usciti dal carcere, come e se è avvenuto il reinserimento nella società e, infine, qual è la loro realtà attuale, da un punto di vista lavorativo ed affettivo.
Le vicende, ricostruite sempre con grande rigore giornalistico e con un meticoloso studio delle carte processuali, inevitabilmente sconvolgono equilibri affettivi, con i figli a pagare le colpe dei loro genitori e che talvolta – come nel caso di Filippo Addamo che uccise la madre per una morbosa gelosia – diventano i carnefici di chi li ha generati.
Franca Leosini riesce a entrare nel vissuto degli intervistati e a comprendere i loro stati d’animo senza però cadere nella trappola del sensazionalismo, soprattutto quando si vanno ad analizzare delicate dinamiche familiari. La resa del prodotto si conferma all’altezza delle aspettative, ma per i temi trattati è consigliata la visione ad un pubblico di età superiore ai 16 anni.