18 Maggio 2022 Sirine nasce in Tunisia dove consegue la Laurea in biologia. Nel 2011 si trasferisce in Italia e frequenta un corso di formazione per parrucchiera ed estetista. La successiva nascita dei tre figli le impedisce di lavorare. Il marito lavora come pizzaiolo, ma le restrizioni dovute al Covid determinano la chiusura della pizzeria. Da allora svolge lavori saltuari su chiamata con guadagno variabile e incostante. Sirine si occupa della gestione della casa e della cura dei bambini. Riferisce qualche incomprensione con il marito che non comprende l’impegno di Sirine per la cura della famiglia e dei bambini . L’instabilità lavorativa del marito accentua la tensione tra i coniugi. Il figlio maggiore di 10 anni, gode di buona salute, promosso in V elementare con buon rendimento scolastico ed un buona socialità, pratica calcio. II secondogenito di 4 anni e mezzo è affetto da disturbo del linguaggio ( non in grado di articolare una frase completa) del comportamento e della motricità. E’ attualmente seguito dal centro di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Bambino Gesù, che ha prescritto terapia logopedica e fisioterapica. Ha effettuato grazie alla mediazione del Cav, alcune sedute gratuite di logopedia, poi interrotte. E’ in lista di attesa presso il Poliambulatorio San Felice della Asl Rm 2 per iniziare terapia logopedica e fisioterapica. Frequenta la scuola materna, ma su richiesta delle maestre, solo la mattina. La mancanza di un insegnante di sostegno rende, per la scuola, difficile la gestione del bimbo anche nella fascia pomeridiana. Sono in attesa del referto Poliambulatorio San Felice con esplicitata diagnosi, da presentare a scuola, per nominare insegnante di sostegno. II figlio più piccolo di 14 mesi a settembre inizierà l’asilo. A causa della perdita di lavoro del marito e le conseguenti difficoltà economiche hanno costretto la famiglia a vivere abusivamente in un appartamento nella periferia romana. anno mantenuto la residenza nella casa dove abitavano che hanno subaffittato ad una signora che paga regolarmente utenze e canone di locazione. La famiglia versa in difficoltà economiche che non le permettono di sostenere le spese necessarie per la terapia logopedica e fisioterapica di cui ha bisogno il secondogenito. Da diversi mesi è in una lista di attesa in struttura pubblica ma ancora non è stata chiamata. Il bonus è stato utilizzato per l’acquisto di Integratore alimentare, omogenizzati, vestitini, scarpe e prodotti per igiene dei bambini. Condividi l'articolo su