14 Maggio 2022 Adiva è una giovane mamma ventottenne di un bimbo di 8 mesi. La ragazza ha origine egiziane ma è nata in Italia e si è diplomata al liceo linguistico. Vive in una casa popolare nella periferia di Roma con la mamma, il fratello maggiore, la sorella minore e suo figlio. Il padre, unico sostentamento della famiglia è venuto a mancare 5 anni fa. Da allora lei ha sempre lavorato per dare il suo contributo. Lavorava come receptionist in albergo, ma senza un contratto fisso. Al momento è disoccupata, ha dovuto lasciare il lavoro a causa della gravidanza. Il papà del bambino è assente e non ha mai contribuito economicamente al sostentamento di esso. Ha fatto domanda per l’assegno unico ed è in attesa di un riscontro. La madre e il fratello si occupano di lei e del figlio. Il bambino è molto vivace e coccolone. Cerca continuamente il contatto fisico con la mamma e si tranquillizza solo in sua presenza. Ha iniziato a gattonare da pochi giorni e lo svezzamento sta andando avanti senza problemi. La donna ha richiesto che il bonus venisse utilizzato per l’acquisto di alimenti per il bambino e prodotti per la cura della persona. Dal colloquio è emerso che Adiva ha un attaccamento morboso al bambino, tende a risolvere tutte le sue “difficoltà” che lo aiuterebbero a crescere in modo sano ed equilibrato. Ha raccontato che lo tiene sempre in braccio per evitare le sue urla ma soprattutto che si possa fare male gattonando. Per scelta non lo lascia con i suoi familiari, per questo motivo il bimbo piange disperato se non vede la mamma. Questo atteggiamento crea difficoltà a lei stessa e al bambino nel momento in cui si dovrà dare da fare per cercare un lavoro per fare fronte alle necessità di entrambi. La mamma esperta ha consigliato delle attività madre figlio per rendere il bambino più autonomo e meno dipendente dalle braccia della mamma, spiegando come mettere in sicurezza casa per dare la possibilità al bambino di esplorare gattonando. Adiva non riesce a metabolizzare il lutto del padre e vive la sua assenza con grande dolore, ancorata al passato ha difficoltà a progettare un futuro suo e del piccolo. Vorrebbe trovare un lavoro in un albergo per avere una stabilità economica che le permetta di prendersi cura di suo figlio, senza dover dipendere da altri. Le principali difficoltà di Adiva sono economiche dovute al fatto che non lavora. Per tale motivo la mamma esperta l’ha messa in contatto con un albergo che cercava una receptionist part time. Tuttavia, dopo aver inviato il CV per il colloquio non ha più risposto alle ripetute chiamate del direttore dell’albergo che voleva conoscerla. Condividi l'articolo su