25 Marzo 2022 COMUNICATO STAMPA Roma, 25 marzo 2022 22,3% degli studenti delle scuole superiori è stato vittima di bullismo da parte dei pari l’8,4% ha subito episodi di cyberbullismo. 877mila ragazzi e ragazze di nazionalità straniera nelle scuole senza procedure per il contrasto a episodi di discriminazione e bullismo Centro mobile del Moige a Varese in Lombardia per migliorare il sistema di prevenzione e contrasto alla violenza sui minori stranieri, perpetuata attraverso atti di bullismo e cyberbullismo su base etnica. Lunedì 28 marzo 2022, presso il Comune di Varese, arriverà il tour del Centro mobile di sostegno e supporto contro il bullismo del Moige con operatori esperti per incontrare ragazzi, docenti, genitori e operatori comunali. La tappa di Varese rientra nel tour nazionale della campagna “MOBLITIamoci!”, promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori con il contributo del Ministero dell’Interno e co-finanziato dall’Unione Europea per garantire una maggiore e migliore integrazione e pari opportunità per i minori di tutte le nazionalità. Secondo i più recenti dati raccolti dalla Piattaforma Elisa (MIUR, 2021) in Italia il 22,3% degli studenti e studentesse delle scuole superiori è stato vittima di bullismo da parte dei pari e l’8,4% ha subito episodi di cyberbullismo. Rilevanti sono anche i dati emersi relativi alla matrice discriminatoria degli atti di prevaricazione: il 7% degli studenti riporta l’aver subito bullismo basato sul pregiudizio, ovvero prepotenze fondate sul proprio background etnico. In questo contesto diventa fondamentale ideare nuove modalità di prevenzione e contrasto su quella particolare forma di violenza che possiamo definire come bullismo etnico, in cui le prepotenze sono agite nei confronti di bambini e ragazzi con background migratorio. Questa necessità diventa tanto più urgente se consideriamo i dati sulla presenza ormai strutturata di studenti stranieri nelle classi scolastiche che, secondo l’ultimo aggiornamento MIUR relativo all’anno scolastico 2019/20 evidenzia che sono risultati iscritti nelle scuole del nostro paese 877mila ragazzi e ragazze di nazionalità straniera. A seguito di un’approfondita analisi sul territorio nazionale, l’Associazione aveva riscontrato l’assenza di un quadro istituzionale chiaro e condiviso, volto a contrastare gli episodi di discriminazione e bullismo ai danni di minori stranieri, così come la mancanza di procedure e di standard operativi ai quali far riferimento, che consentano un accesso paritario alle misure di tutela. MOBILItiamoci nasce con l’obiettivo di colmare questo gap, per una reale integrazione culturale e sociale che inizi già dall’infanzia, creando una società del domani più tollerante e rispettosa delle differenze. Il progetto prevede un percorso formativo mirato per gli operatori del settore, la creazione di una rete territoriale, la stesura di un vademecum di buone prassi e standard da rispettare e un monitoraggio attento e continuo del fenomeno e dei risultati raggiunti. “Si tratta di un progetto socialmente innovativo alla luce di quanto emerso dalla nostra analisi, assolutamente necessario. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – La nostra società sta diventando sempre più multietnica e multiculturale, ed occorre valorizzare le differenze, comprenderle, capire le diverse necessità che possono avere, e quali ostacoli si presentino sul percorso di integrazioni special modo per i minori stranieri. MOBILItiamoci è ascolto e osservazione, ma anche azioni concrete in risposta alle esigenze dei minori, creando una rete locale e nazionale di persone che sappiano interfacciarsi con le criticità che affrontano i bambini stranieri nel nostro paese, ponendosi come un supporto, trovando la soluzione migliore e imparando a prevenire e contrastare episodi di discriminazione e bullismo”. “Oggi noi abbiamo a che fare con la generazione più esperta di sempre di tecnologie e ambienti digitali – spiega l’assessora ai Servizi educativi Rossella Dimaggio – i nostri ragazzi e ragazze sono informati, multiculturali, iperconnessi. Un complesso di elementi che porta anche a un cambiamento dei codici di apprendimento e di relazione con i propri coetanei. Uno dei fenomeni più preoccupanti in cui ci imbattiamo in questi anni è infatti il cyberbullismo, che sottopone i giovani a una prepotenza virtuale in grado di amplificare la forza offensiva, discriminatoria, lesiva dei sentimenti e irrispettosa dell’intimità. Occorre allora che il mondo adulto si interroghi e cerchi soluzioni di contrasto al cyberbullismo e al bullismo, che sono due fenomeni connessi. Da una parte è importante lavorare nell’ottica della prevenzione, per sensibilizzare studenti, insegnanti e famiglie verso una maggiore consapevolezza del fenomeno; dall’altra parte serve avviare azioni concrete per dotarsi di strumenti per la presa in carico di situazioni di disagio. In questo senso il Comune di Varese, tramite i Servizi educativi, ha attivato lo sportello “Non siamo pesci”, grazie alla presenza di personale qualificato in grado di fornire un primo punto di ascolto, informazione e orientamento psicologico rivolto a ragazzi, ragazze e non solo, anche alle famiglie e agli insegnanti, perché la direzione deve essere quella di un’azione sinergica, verso un patto educativo in cui entra in gioco tutta la comunità scolastica”. Condividi l'articolo su