13 Dicembre 2021 Dopo la decisione di TIM di mandare in onda una versione modificata dello spot di TimVision, alla luce della denuncia del Movimento Italiano Genitori all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV Minori, lo stesso Moige rivendica la fondatezza delle sue osservazioni – riconosciuta anche dall’azienda, la cui sensibilità e disponibilità sul punto va senza dubbio riconosciuta – ma al contempo ribadisce quanto spiegato dalla prima ora: non si tratta di una vittoria di altri se non dei diritti dei minori in TV e sul web, troppo spesso trascurati in sede di programmazione e realizzazione degli spot e dei programmi. Quanto accaduto dimostra quanta strada resta da fare, anche se è incoraggiante cominciare finalmente a parlare di diritti dei minori in TV e sul web. Tali questioni, che ad alcuni osservatori appaiono retrive e passatiste, sono state da tempo recepite dalle istituzioni e anche dalla società civile: basti citare il Codice di autoregolamentazione Tv e Minori, le tante delibere Agcom sul tema, l’attività dell’Osservatorio di Pavia. Inutile dire che anche sul piano internazionale, universalmente, è fortemente avvertita la necessità di tutela dei minori: un esempio è la Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che cita espressamente la necessità di tutelare il minore da informazioni e materiali inadatti. E i vari sistemi giuridici nazionali affrontano, ognuno secondo le proprie specificità, gli stessi quesiti e problemi: basti pensare al caso degli Stati Uniti, che in questo ambito mantengono una grande vigilanza. Per cui non c’è niente di antimoderno, niente di censorio nella richiesta di linguaggi adeguati ai minori, in uno spot a loro destinato: è anzi tipico dei Paesi civile e moderni differenziare i contenuti rispetto alle età della vita, garantendo una rigorosa sorveglianza sui contenuti inadatti. Retrogrado è semmai chi crede che, ora che web e tv sono saturi di contenuti volgari e inadatti ai minori, non sia più il caso di intervenire. Il Movimento Italiano Genitori, inoltre, tiene a specificare che – al contrario di quanto riportato dalla stampa – oggetto dell’intervento è stato lo spot TIM, non il suo protagonista, e che oggetto della richiesta è stata non la cancellazione dai palinsesti e dal web della clip TimVision ma l’esclusione dal circuito dei minori, come doveroso in questi casi. Non si è trattato quindi di una richiesta di censura, come erroneamente riportato da alcuni osservatori, né di un qualsiasi attacco o denuncia personale a Lino Banfi, personaggio amatissimo da tutti gli italiani: si è trattato di una semplice richiesta/segnalazione di mostrare agli adulti uno spot adatto agli adulti. Iniziative del genere non sono nuove, per il Movimento Italiano Genitori. All’interno del Moige, infatti, opera da tempo Osservatorio Media: un team di esperti che monitora palinsesti e contenuti, in risposta alla crescente esigenza di tutelare i minori da una televisione troppo poco attenta al rispetto dei diritti e della sensibilità dei suoi piccoli spettatori. La guida “Un anno di zapping”, diffusa ogni anno, rappresenta la dimostrazione del nostro impegno sul tema. Un impegno premiato dagli italiani: nel tempo, migliaia di persone in tutta Italia hanno espresso preoccupazione e attenzione per una tv che sia a misura di minore, per preservare uno sviluppo sano dei più piccoli. Per questo continuiamo ad accogliere le segnalazioni: in questo caso, conviene esplicitarlo, numerose. In molti ci hanno scritto o contattato, addirittura raccontando di aver ascoltato i propri figli ripetere la battuta dello spot, e chiedendo un intervento al riguardo: compito del Moige è dare ascolto, come fatto in passato, a queste richieste. Infine, e in conclusione, consigliamo a chi ci chiede di intervenire nei confronti di altri programmi trash e trasmissioni volgari o comunque inadatte ai minori di verificare: in moltissimi casi, in passato, abbiamo già avviato iniziative in proposito. Per tutti gli altri casi il Movimento Italiano Genitori ribadisce la possibilità, per i genitori e le famiglie di tutta Italia, di segnalare contenuti inadatti ai minori: https://www.moige.it/dillo-al-moige/ Condividi l'articolo su