13 Dicembre 2021 In seguito ai recenti episodi che hanno visto Ainett Stephen oggetto di avance sessuali, palpeggiamenti e atti erotici non desiderati da parte di un altro concorrente, il Movimento Italiano Genitori invita le aziende a valutare con attenzione dove collocare i propri spot pubblicitari. Dichiara Elisabetta Scala, presidente del Moige e responsabile del suo Osservatorio Media: “Come numerose altre volte, torniamo a criticare la tv trash. Non possiamo esimerci dal farlo, data l’influenza che ha a livello sociale. Trasmissioni come il Grande Fratello VIP fanno parte di un business che fomenta una cultura basata su disvalori e – ancor più grave ma sempre più frequente in questo tipo di show – anche sugli abusi contro la donne. Prova ne è quanto avvenuto a discapito di Ainett Stephens nei giorni scorsi. Questi modelli disfunzionali vengono fatti passare come “normali” o “divertenti”, sottovalutando quanto influiscono sui comportamenti che poi vengono agiti nel mondo reale, molestie sulle donne in primis”. “Il Moige richiama le aziende inserzioniste alla propria responsabilità” – continua la Scala – “Scegliendo di collocare i propri spot nell’orario di una trasmissione trash come il Grande Fratello, involontariamente un’azienda sostiene anche la diffusione di questi modelli culturali negativi, che pregiudicano la dignità e il rispetto della donna”. L’appello è rivolto in primis alle aziende sponsor che collocano i propri prodotti e servizi all’interno della casa del Grande Fratello VIP: Santero 958, Caffè Toraldo, Aran Cucine, Dondi Salotti, Ficacci Olive, Olio Rinaldi, Acqua Voda Collagene, Molino Caputo, Mondelez International, Mikado, Tuc e Cipster, Fit Express, Givova, Panasonic, Naj Oleari Beauty, By Iodase, Pash Bag, Linkem, Weese, Emma-Materasso, Lisolastore, IN.CHI.PLA, Etrusco, Nataluna, Relish, Brosway. Conclude la Scala: “Richiamiamo le aziende a valutare attentamente la collocazione dei propri investimenti pubblicitari. E’ un modo di manifestare un senso di responsabilità verso il sistema educativo del Paese, di dare voce ai milioni di cittadini che reclamano a gran voce una televisione che sia decorosa e accettabile, di promuovere valori e modelli culturali positivi, rispettosi della donna e in ogni caso costruttivi”. Condividi l'articolo su