Fa tappa ad Ascoli Piceno il giro dell’Italia contro il cyberbullismo

COMUNICATO STAMPA

Roma, 15 ottobre 2019

Fa tappa ad Ascoli Piceno la nuova campagna del MOIGE “Giro dell’Italia: Centro mobile di sostegno e supporto per le vittime di bullismo e cyberbullismo”. Da Facebook ad Instagram, il cyberbullismo si sposta ma non riduce la sua pericolosità: un ragazzo su tre (31%) ha dichiarato di essere stato un “cyberbullo” (ad esempio diffondendo video imbarazzanti dei compagni); in crescita le fake news: l’83% dei ragazzi non verifica la veridicità di ciò che legge su internet e si affida solo alle loro capacità personali o all’istinto per distinguere le informazioni vere dalle false; oltre il 60% dei ragazzi navigano quando sono da soli anche perdendo la cognizione del tempo; la totalità dei ragazzi usano lo smartphone per controllare e aggiornare il loro profilo social e 1 minore su 2 invia foto e video personali; nel 2018, sono ben 389 i casi trattati da Polizia Postale che vedono vittima un minorenne, 18 i casi con vittime di età inferiore a 9 anni.

Domani 16 ottobre 2019, dalle ore 10, presso la Scuola Secondaria di 1° grado Monticelli sarà presente il Centro mobile di sostegno e supporto contro il cyberbullismo del Moige con il personale esperto per incontrare i ragazzi, i docenti e i genitori.
La tappa di Ascoli Piceno rientra nel tour nazionale della campagna “Giro dell’Italia: Centro mobile di sostegno e supporto per le vittime di bullismo e cyberbullismo”, promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e il patrocinio di Anci e della Polizia di Stato.
Tra gli strumenti operativi, oltre al centro mobile e al personale esperto di supporto, la rete di oltre 2.300 Giovani Ambasciatori, un numero verde e un sms dedicato.

IL PROGETTO
“Giro dell’Italia: Centro mobile di sostegno e supporto per le vittime di bullismo e cyberbullismo” è un progetto promosso dal MOIGE, con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e il patrocinio di Anci e della Polizia di Stato. Raggiungerà 462 scuole primarie e secondarie di I e II grado del territorio nazionale per informarli e formarli contro i pericoli del cyberbullismo e per un web sicuro.
Attraverso la metodologia del peer to peer, con attività educational interattive, materiali didattici e open day sarà promossa una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all’utilizzo improprio del web, con particolare riferimento al fenomeno delle ‘fake news’.

I punti qualificanti dell’azione progettuale riguardano:

  • il Tour del “Centro mobile di prevenzione, sostegno e supporto contro il bullismo e il cyberbullismo”, un ufficio itinerante che raggiungerà direttamente  le scuole e i comuni che lo richiederanno con gli psicologi esperti della Task force antibullismo del MOIGE;
  • la formazione diretta di oltre 2.300 “Giovani ambasciatori contro il bullismo”, cinque alunni per scuola che diventeranno Ambasciatori della lotta al cyberbullismo rappresentando un punto di riferimento a cui i ragazzi potranno rivolgersi per chiedere aiuto o per segnalare eventuali episodi di bullismo e cyberbullismo che si verificano all’interno dell’istituto di appartenenza. La costruzione della “Rete degli Ambasciatori”  garantisce efficacia e maggiore impatto al progetto perchè i ragazzi, attraverso la loro esperienza diretta e supportati dai docenti e dalla Task del MOIGE, saranno in grado di formare altri ragazzi come “Ambasciatori” dell’Istituto;
  • la formazione su piattaforma dedicata per i docenti, che permetterà loro di acquisire crediti formativi;
  • il coinvolgimento diretto dei genitori nelle attività di formazione e sensibilizzazione;
  • il coinvolgimento degli stakeholder locali nelle attività onfield per l’avvio di una collaborazione in rete tra famiglie, Enti del terzo settore, Istituzioni, Amministrazioni locali, Forze dell’Ordine ed enti privati, per mettere a sistema azioni congiunte elaborate sul bisogno della comunità e sulla capacità di risposta di ciascun territorio locale.

Il numero verde 800 93 70 70 e il numero di messaggistica 393 300 90 90  semplifica il contatto con i minori per le richieste di informazioni, aiuto, sostegno.

I DATI SUL FENOMENO

Questi i dati aggiornati sul fenomeno della Polizia di Stato e del Moige – Movimento Italiano Genitori.

I DATI DEL MOIGE
I dati dell’indagine sul cyberbullismo e sull’utilizzo dei social, coordinata dal Prof. Tonino Cantelmi dell’Università Europea di Roma, ha un campione di ricerca costituito da ben 2.778 ragazzi dagli 8 ai 18 anni.

È una generazione super tecnologica e iperconnessa: l’81% afferma che tutti i dispositivi presenti a casa sono connessi ad internet.
L’intero totale del campione controlla i propri profili online, il 55% li aggiorna più e più volte nel corso della giornata per non tralasciare nessun dettaglio di ciò che accade.
I ragazzi sono connessi su più social contemporaneamente, fino ad arrivare anche a 5, i più utilizzati sono: Instagram 77,4%, Youtube 62,3%, Snapchat 35,7% e in netto declino rispetto agli anni precedenti Facebook 33,9%.

In merito all’utilizzo degli smartphone, circa il 21% del campione abitualmente gira video e li diffonde tramite i social.
Il 31% del campione ha dichiarato di essere stato un “cyberbullo”, facendo girare video imbarazzanti per prendere in giro i compagni e 1 su 2 condivide immagini personali. Un dato allarmante soprattutto se pensiamo al fenomeno del sexsting.

Preoccupanti i dati sulle fake news: ben 8 ragazzi su 10, cioè l’83% del campione, non verifica la veridicità dei contenuti che legge online e il 47% ritiene poco corrette e attendibili le informazione su Internet.
Non si procede, dunque, ad un controllo più approfondito delle notizie nonostante ci sia il sospetto di trovarsi di fronte alla possibilità di essere mal informati.
8 ragazzi su 10 si fidano solo delle loro capacità personali e dell’istinto per distinguere le informazioni vere da quelle false, con un’alta esposizione al rischio di validare notizie false.
Inoltre, più della metà del campione (circa il 55%) ha dichiarato di aver creduto ad una fake news.

Emerge, infine, un basso controllo sulla vita online dei ragazzi: il 63% del campione esplora il web in solitudine, nella propria stanzetta o in giro per casa con un pc portatile.

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